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L'allocco degli Urali in Italia

Titolo della tesi

L'allocco degli Urali in Italia

Candidato Andrea Pieri
Relatore  
Correlatore  
Anno Accademico 2013 - 2014
Riassunto

L'allocco degli Urali (Strix Uralensis) è uno strigiforme della famiglia degli strigidi.
La sua colorazione di fondo è bianco-grigia, più scura dorsalmente, con macchie nere e marroni, maggiori nella parte posteriore. È una specie politipica, distribuita in Europa con le sottospecie macroura (la più grande), e la liturata.
È un rapace generalista, che presenta una forte preferenza per i micromammiferi, che compongono la dieta per il 70-80% circa, in particolare per le arvicole, che influenzano positivamente il successo riproduttivo, e dunque anche l'abbondanza. È una specie monogama, il cui periodo riproduttivo cade nei mesi di aprile e maggio. Nidifica nelle cavità di grandi alberi vetusti, di ceppaie, nei nidi abbandonati da altri uccelli, e talvolta anche in nidi artificiali. In Scandinavia e in alcune zone dell'Europa centro-orientale, è in competizione con l'allocco comune (Strix aluco). Ciò porta ad una separazione altimetrica degli habitat, per cui l'allocco degli Urali si colloca nelle fasce al di sopra dei 600 metri.
È una specie distribuita nell'Eurasia settentrionale (Giappone, Corea, Siberia, Russia europea settentrionale, Scandinavia e Paesi Baltici), ma esistono anche popolazioni relitte, di cui una in Cina, e l'altra nell'Europa centro-orientale, che comprende i Carpazi, le Alpi Dinariche, dove raggiunge densità molto alte, e le Alpi Orientali.
In Italia vi sono stati diversi avvistamenti in Friuli Venezia Giulia e la nidificazione è stata documentata per la prima volta nel 1994 nelle Valli del Natisone, al confine con la Slovenia. È probabile che la specie fosse nidificante già prima del 1994. Le ricerche in Friuli sono state condotte dagli ornitologi Fulvio Genero ed Enrico Benussi, che le hanno iniziate nel 1993, confermando poi la nidificazione, ed intensificando i monitoraggi dal 2004 al 2006. Le aree interessate dalle ricerche sono: Valli del Natisone, Cansiglio, Prealpi Carniche e Giulie, ed settore alpino. La nidificazione è stata confermata nelle Valli del Natisone, in Cansiglio (nel 2005), e nelle Prealpi Carniche (per la precisione sul Monte Cuar). Tuttavia vi sono anche aree in cui non è stata rilevata, ma che presentano le condizioni idonee per ospitare la specie. Nelle Prealpi Carniche e nelle Valli del Natisone, sono state posizionate 17 cassette-nido che sono state occupate da una coppia nelle Prealpi e da 2 nelle Valli del Natisone.
La specie è tuttavia minacciata dalle attività selvicolturali, che abbattono alberi vetusti adatti alla nidificazione. Il fatto che sia stato contattato in aree distanti dai siti di nidificazione sloveni, crea i presupposti per ipotizzare una sua possibile colonizzazione ad ovest. Ciò potrebbe essere possibile con pratiche selvicolturali, che rispettino le sue esigenze, ma vi sono fattori limitanti ancora poco conosciuti.

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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