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Studio del comportamento dell’Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) tramite collare GPS: l’orsa problematica Peppina.

Titolo della tesi


Studio del comportamento dell’Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) tramite collare GPS: l’orsa problematica Peppina.

 

Candidato


Brotini Georgia

 

Relatore


Conti Leonardo

 

Correlatore


Antonucci Antonio - Iacobelli Simona

 

Anno accademico


2015 - 2016

 

Riassunto


L’Orso bruno è una specie protetta dalle norme comunitarie e nazionali e da numerose convenzioni e leggi. Per quanto riguarda la popolazione italiana di Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) la Direzione Protezione della Natura e del Mare ha avviato una fase di concentrazione e collaborazione del PATOM (Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso marsicano), un documento che fornisce indicazioni per garantire il miglioramento dello stato di conservazione della specie nell’Appennino centrale. Il presente studio ha riguardato il monitoraggio dell’Orsa Peppina (F1.99), un esemplare femmina, adulta. Lo scopo del lavoro è stato quello di unire la tecnologia dei collari GPS/GSM e l’utilizzo dei programmi GIS, con l’obbiettivo di verificare la possibilità di ricavare effettive indicazioni di carattere pratico per risolvere problemi di pianificazione territoriale ma soprattutto per conoscere meglio il comportamento e le abitudini del plantigrado. Questo studio ha permesso di ottenere la stima della distribuzione di utilizzo (UD), ovvero la distribuzione areale dell’Orsa Peppina, con l’obbiettivo di studiarne i movimenti e in particolare analizzare le aree di maggior frequentazione nel periodo dell’anno in cui manifesta un comportamento anomalo (autunno), permettendo al personale del Parco di intervenire con azioni di dissuasione e di prevenzione se necessario. I risultati più evidenti hanno riguardato: - Una distribuzione di utilizzazione complessiva per i tre mesi; - Una ripartizione degli home range mensili con un’area di sovrapposizione; - Le distanze mensili e giornaliere. Anche se il monitoraggio di un singolo individuo non porta a conclusioni esaustive sul comportamento generale della specie, si ritiene che un’analisi integrata comparando dati di altri soggetti ed estendendo il monitoraggio ad un arco temporale di almeno un anno, possa permettere di migliorare il grado di conoscenza dell’ecologia della specie.

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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