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Studio del comportamento dell’Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) tramite collare GPS: l’orsa problematica Peppina.

Titolo della tesi


Studio del comportamento dell’Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) tramite collare GPS: l’orsa problematica Peppina.

 

Candidato


Pistone Elia Silvia

 

Relatore


Bozzi Riccardo

 

Correlatore


Morimando Federico

 

Anno accademico


2016 - 2017

 

Riassunto


Il comprensorio di Monte Leoni, situato in provincia di Grosseto, è stato interessato da svariate azioni di monitoraggio volte a conoscere la presenza del lupo (Canis lupus italicus) e degli ibridi lupo-cane.

Precedenti studi rivelano un quadro preoccupante in questi territori, in quanto l'ibridazione intraspecifica tra questi, viene vista come una potenziale minaccia per l'integrità genetica e quindi conservazionistica della specie.

L'acquisizione dei dati avvenuta tra il 2015-2017 è stata reperita direttamente in campo attraverso l'integrazione delle tecniche di indagine solitamente utilizzate, quali il wolf-howling, il video-foto trappolaggio e lo scat-trails.

Queste metodologie, combinate tra loro infatti, sono in grado di fornire informazioni piuttosto esaustive relative alla presenza di una specie elusiva come il lupo.

Durante l'anno 2015, l'indagine ha rivelato la presenza nel territorio oggetto di studio, di un numeroso branco ibrido composto da 11 esemplari, di cui, per 8 di questi è stato possibile risalire oltre che al fenotipo, anche al genotipo di ogni individuo.

Le analisi genetiche effettuate per la discriminazione tra lupi e ibridi hanno riguardato: l'analisi di loci microsatelliti autosomici, utilizzando un valore soglia di qi ≥0.95 di assegnazione alla popolazione di lupo, (cui tutti gli individui campionati tranne uno mostravano un valore più basso), l'analisi dei loci microsatelliti sul cromosoma Y (in cui è stato riscontrato l'aplotipo YH05 frequente in una razza canina), l’analisi del DNA mitocondriale (tutti gli individui presentavano un aplotipo tipico del lupo italiano) e l'analisi del locus K responsabile della colorazione anomala del mantello.

I risultati delle analisi mostrano che 7 degli esemplari campionati presentavano almeno un'evidenza genetica di ibridazione, tra questi 2 individui mostravano evidenze genetiche di ibridazione contemporaneamente rilevabili in più di un marcatore genetico per le soglie considerate.

Un esemplare femmina invece, qualora fosse stata campionata separatamente dal branco, con tutta probabilità sarebbe stata assegnata alla popolazione italiana di lupo, in quanto, dalle analisi genetiche non vi erano evidenze genetiche che la potessero ricondurre ad un potenziale ibrido.

Durante l'anno 2016 si è assistito ad una sparizione del branco probabilmente dovuta a un'elevata mortalità di origine antropica che caratterizza questi territori.

Tramite il monitoraggio video-fotografico vengono ripresi alcuni individui non noti, di cui tuttavia non è stato possibile reperire campioni biologici per successive analisi.

Per l'anno 2017 il cui monitoraggio è ancora in corso: dalle indagini emerge che una nuova coppia di individui è subentrata sovrapponendosi parzialmente ai territori utilizzati dal precedente branco, generando sei cuccioli.

Il fenotipo riscontrato dalle osservazioni farebbe supporre ad esemplari esenti da introgressione canina, ma solo i campioni relativi alle analisi genetiche ancora in corso di estrapolazione, potranno fornire queste nuove indicazioni.

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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