Naviga nel sito della Scuola di Agraria

Il gioco e il benessere animale. Un potenziale indicatore


Titolo della tesi

 


 

Il gioco e il benessere animale. Un potenziale indicatore

 

 

 

Candidato

 


 

Dolci Federico

 

 

 

Relatore

 


 

Bozzi Riccardo

 

 

 

Correlatori

 


 

 

Anno accademico

 


 

2018 - 2019

 

 

 

Riassunto

 


 

Il gioco è uno dei comportamenti più affascinanti eseguiti in natura e, ad oggi, ancora poco compreso in tutti i suoi aspetti. Diversi studi hanno però dimostrato che le attività considerate giocose, sembrano eseguite dagli animali in assenza di stress e quando la loro fitness non è minacciata. Comprendere al meglio queste dinamiche in ambienti controllati, ci permetterebbe di confrontare i risultati ottenuti anche con le specie selvatiche, ottimizzandone la gestione. Non è però facile individuare con precisione tutti i comportamenti giocosi, i quali, molto spesso, possono essere confusi con due categorie di comportamenti simili nella struttura, ma completamente opposti nella sostanza. Questi sono: la curiosità ed esplorazione e i comportamenti stereotipati. Fondamentale è riconoscere questi ultimi, perché se è pur vero che sono simili a un comportamento giocoso, sono invece sintomo di un cattivo benessere. Come abbiamo visto, definire il gioco non è semplice, differenziandosi anch’esso in forme differenti. Tre grandi categorie di esso sono: il gioco locomotorio, il gioco sociale e il gioco con oggetti. Il gioco è un comportamento che porta con se caratteristiche flessibili soprattutto tra specie differenti. Potremmo essere d'accordo sul fatto che il gioco indica un'assenza di minacce, che porta immediati benefici psicofisiologici e che è socialmente contagioso e può diffondere un buon benessere in tutto il gruppo. Ci sono però anche alcuni punti di difficile studio e interpretazione. Come indicatore di benessere, il gioco potrebbe segnalare una duplice possibilità: la sola assenza di un cattivo benessere e la presenza di un buon benessere, coprendo così un ampio spettro riguardante lo stato dell’animale. Una delle questioni fondamentali del benessere animale è l’applicazione, nella pratica dell’allevamento, di tutti quei comportamenti che possano rendere la vita dell’animale il più simile a quella condotta nell’ambiente naturale.  Osservando gli allevamenti di suini, si è visto che arricchendo gli spazi con oggetti stimolanti per gli animali, lasciando la possibilità ai suinetti di eseguire tutti quei comportamenti specie-specifici durante le prime fasi della loro vita, si riducevano i comportamenti aggressivi, le stereotipie e future lesioni date dalla malformazione nella crescita degli arti. Nonostante tutto, bisogna però prestare attenzione a quello che viene definito effetto di rimbalzo e le stereotipie conseguenti. In uno studio sui cavalli adulti, confrontando due gruppi (uno vivente in condizioni naturali e uno in una situazione di domesticazione) si è visto che i soggetti viventi in condizioni naturali, presentavano un bassissimo livello di gioco e di stereotipie, rispetto ai cavalli che non avevano la possibilità di vivere in un ambiente naturale. Una migliore comprensione dei meccanismi di questo comportamento e delle sue funzioni ci permetterebbe, durante l’osservazione degli animali in cattività, di comprendere e spiegare esattamente tutte quelle azioni che sono considerate giocose e come il gioco possa essere applicato come strumento per migliorare il benessere che ad oggi, ha assunto un interesse sempre maggiore nella nostra società sempre più attenta alle tematiche riguardanti la tutela degli animali. Considerando che lo studio e il monitoraggio di un modello, quale è il gioco, non è né invasivo né intrusivo, l’acquisizione di maggiori informazioni sull’intero repertorio comportamentale di qualsiasi specie, diventa di fondamentale importanza per comprendere al meglio quegli aspetti legati ai modelli etologici di individui che vivono in buone condizioni, sia in natura che nei giardini zoologici, come esempi di confronto. È ipotizzabile che gli studi futuri relativi a questo tema, non potranno altro che vedere lavorare in tandem l’etologia e la scienza del benessere degli animali, con altri ambiti di studio come le neuroscienze e la psicologia. Comprendere al meglio i determinanti principali del benessere ci permetterà di ampliare sempre più le conoscenze riguardo a un ambito di studio ancora oggi di difficile comprensione, ma di fondamentale importanza.

 

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

Cookie

I cookie di questo sito servono al suo corretto funzionamento e non raccolgono alcuna tua informazione personale. Se navighi su di esso accetti la loro presenza.  Maggiori informazioni