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Il cervo (Cervus elaphus L.) nella Riserva Naturale Statale Acquerino Cantagallo: elaborazione dei dati di censimento al bramito attraverso l'utilizzo di un OpenGis



Titolo della tesi


Il cervo (Cervus elaphus L.) nella Riserva Naturale Statale Acquerino Cantagallo: elaborazione dei dati di censimento al bramito attraverso l'utilizzo di un OpenGis

 

 

Candidato


Giusti Irene

 

 

Relatore


Sargentini Clara

 

 

Correlatore


Viliani Michele

 

 

Anno accademico


2018 - 2019

 

 

Riassunto


Il cervo rosso (Cervus elaphus) è un mammifero artiodattilo appartenente al sottordine dei ruminanti. In Italia è il cervide più grande e le sue sottospecie sono: Cervus elaphus corsicanus diffuso in Sardegna, e Cervus elaphus hippelaphus presente nell’Arco alpino, nell’Appennino settentrionale e in Abruzzo.
L’origine del cervo europeo risale al Pliocene quando il suo antenato, Cervus perrier si è evoluto fino ad assumere la forma attuale.
In Italia la distribuzione è frammentata, soprattutto nelle regioni alpine orientali e nell'Appennino settentrionale e centrale.
Nell'Appennino centrale un nucleo importante è quello Parco Nazionale d'Abruzzo ed aree limitrofe mentre, nell'Appennino settentrionale, i due nuclei più rilevanti sono quelli dell'Acquerino (Appennino tosco-emiliano) e delle Foreste Casentinesi (Appennino tosco-romagnolo).
Le Popolazioni dell’ACATER centrale (Acquerino Acater Centrale e Casentino Acater orientale) sono state originate dalla distribuzione del cervo dell’Orecchiella.
La Riserva Naturale di Acquerino-Cantagallo, istituita nel 1998, si estende su una superficie di 1867 ettari: è interamente inclusa nel Comune di Cantagallo, in provincia di Prato.
Fa parte del comprensorio ACATER centrale che interessa le provincie di Pistoia, Prato, Firenze e Bologna e rientra nella gestione dell’ATC Firenze 4 (porzione Prato).
La posizione e la protezione offerta dalla Riserva hanno fatto sì che sia un luogo molto frequentato dalla popolazione del cervo (che è stato reintrodotto con successo negli anni ’50 del secolo scorso), detta appunto “dell’Acquerino”.
Ogni anno l’ATC stabilisce, su indicazione della commissione tecnica, il numero dei censimenti al bramito. Le date sono stabilite o dall’ATC o dalla commissione tecnica. Il censimento al bramito è una tecnica di monitoraggio che sfrutta le vocalizzazioni, facilmente udibili anche senza strumenti particolari, emesse dai maschi al culmine del periodo riproduttivo (fine Settembre inizio Ottobre). Questa tecnica è molto utilizzata ed efficace nelle aree fittamente boscate perché consente di indagare ampie superfici con un numero relativamente limitato di censitori. Essa consente di stimare la consistenza della popolazione rapportando il numero dei maschi adulti censiti alla struttura della popolazione ricavata dai censimenti primaverili.
Il Sull’area oggetto di monitoraggio vengono predisposti dei punti di ascolto e gli operatori hanno il compito di segnare sulla scheda distanza e direzione del maschio bramente durante tutta la durata del censimento (20.30-23.30).
Per ottenere il numero dei maschi adulti viene utilizzato il metodo della triangolazione che consente l’individuazione approssimata della posizione di ogni soggetto al momento del bramito.
Per le elaborazioni dei dati del monitoraggio effettuato nell’anno 2017 è stato utilizzato QGIS 3.10 (software OpenGis). Su QGIS è stato inserito lo shapefile dei punti di ascolto e, sulla “scheda attributi”, il numero dei cervi ascoltati per quel punto, la distanza e la direzione (azimuth). Successivamente, tramite il plugin “azimuth distance digitizer” sono state tracciate le direttrici aggiungendo il vettore “direttrici” e creando una nuova scheda attributi dove sono inserite distanza e direzione.



 

 

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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