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Il Lupo nel Parco Nazionale del Pollino


Titolo della tesi


Il Lupo nel Parco Nazionale del Pollino

 

 Candidato


Pennella Elisa

 

 

Relatore


Ponzetta Maria Paola

 

 Correlatore


 

 

Anno accademico


2018 - 2019

 

 

Riassunto


In questa tesi tratterò della presenza del Lupo nel Parco Nazionale del Pollino, articolando il discorso in tre parti. Una prima parte introduttiva, con maggiori informazioni su quello che è il Parco e la sua storia, proseguendo con una descrizione scientifica della specie Canis Lupus per poi definire, in un quadro generale, quella che è la sua presenza in Calabria fino e sul ruolo che attualmente occupa all’interno del Parco Nazionale del Pollino. Una seconda parte, in cui si parlerà delle attività di monitoraggio che sono state svolte all’interno del Parco e i progetti dedicati ad esse, per conoscere lo status delle popolazioni presenti attraverso analisi genetiche dei campioni rilevati. Infine, una terza parte che si concentrerà sulle strategie adottate dal Parco ( come p.es. sistemi di prevenzione quali recinzioni elettrificate, cani da guardiania, riqualificazione e diversificazione delle popolazioni preda ecc…) per la gestione volta alla salvaguardia della specie e alla mitigazione dei conflitti sociali.
 L’attività di indagine condotta dal Parco nei confronti della specie, ebbe inizio nel 1999 e si protrae fino ad oggi.
Il primo progetto di indagine fu Ecologia e Conservazione del Lupo nel Parco Nazionale del Pollino, condotto dallo stesso Parco in convenzione con il Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo dell'Università di Roma La Sapienza. È un progetto pluriennale e multidisciplinare condotto da giugno del 99 fino a  settembre del 2005. Si tratta di attività di ricerca e di monitoraggio, volte a determinare lo status del Lupo nel Parco Nazionale del Pollino, quindi la presenza e la distribuzione della specie sul territorio locale, l’ alimentazione e l’ impatto sulla zootecnia, fornendo ogni anno i risultati e la valutazione sullo stato di avanzamento. I dati furono ottenuti attraverso rilevamenti diretti (cattura e monitoraggio radio-telemetrico) e indiretti (rilevamenti estivi di wolf-howling, tracciatura su neve, raccolta campioni fecali per la dieta, raccolta campioni genetici).
A supporto di tali dati, fu avviata una raccolta di foto/video attraverso il progetto per il Monitoraggio della Biodiversità e Ricerca Scientifica: Le comunità dei carnivori nel Parco Nazionale del Pollino, che ha inizio a partire dal 2012 fino al 2017. Attraverso l’impiego di fototrappole, posizionate in diversi punti di interesse nell’area del Parco, permise oltre che a stimare l’abbondanza, anche d’ analizzare la coesistenza spaziotemporale, in un sistema predatore-preda, tra le specie animali presenti nel territorio e comprendere meglio anche i meccanismi che si instaurano tra loro.
Nel 2013, il Parco Nazionale del Pollino prende parte al progetto Convivere con il Lupo: conoscere per preservare; Finanziato dal Ministero dell’Ambiente e condotto in collaborazione con altri 5 parchi nazionali del sud Italia. Nell’ambito delle attività dirette alla conservazione della biodiversità, il progetto ha lo scopo di definire lo status del Lupo in tutto l’Appennino Meridionale, attraverso la realizzazione di un monitoraggio non invasivo, e, cosa più importante, volto a verificare la purezza del suo patrimonio genetico, dato l’elevato rischio di incrocio con il cane, a causa del fenomeno del randagismo.
Dal 2000-2002, attraverso il progetto Life Natura , creò un Piano d’azione volto alla conservazione della specie, in grado di risolvere sia problemi socio-economici che ecologici in modo da ridurre le cause di decremento numerico della popolazione locale di lupo, il conflitto con le attività antropiche e la creazione di condizioni favorevoli a permettere l’espansione numerica della specie lungo tutto l’Appennino lucano-calabro.
Dal 2010-2013, il Parco prende parte al progetto Life Wolfnet: Misure coordinate di protezione per il Lupo in Appennino. Si tratta di un Life Nature Project promosso dal Parco Nazionale della Majella, in collaborazione  con altre istituzioni. Può essere considerato il primo tentativo nell’ attuare misure di conservazione e gestione per il lupo, in modo coordinato in tutto l'Appennino, gestendo nuove questioni scientifiche e socio-culturali, per risolvere i conflitti tra uomo e lupo attraverso la fondazione del Gruppo Operativo Specialistico di pronto intervento, la costituzione del Gregge del Parco, come alternativa all’indennizzo monetario, e la creazione del primo contratto triennale per il medico veterinario, destinato all’accertamento delle predazioni e gestione del gregge.
Dal 2015, attraverso il progetto “salviamo capre (pecore) e lupi, vennero concessi dei cani da guardiania in comodato d’uso gratuito agli allevatori che più risentivano degli attacchi da parte del lupo.


 

 

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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