Naviga nel sito della Scuola di Agraria

Problematiche delle specie alloctone nelle acque interne italiane

Titolo della tesi


Problematiche delle specie alloctone nelle acque interne italiane

 

Candidato


Caroti Daniele

 

Relatore


Parisi Giuliana

 

Correlatore


Tricarico Elena

 

Anno accademico


2019 - 2020

 

Riassunto


Lo studio ha l’obiettivo di analizzare le problematiche dovute all’introduzione di alcune specie alloctone nell’acque interne italiane. Questo fenomeno è in continua espansione come documentato sia dagli articoli scientifici che dalle indagini condotte da enti pubblici come l’ISPRA.
Nell’elaborato sono state esaminate tre specie alloctone particolarmente invasive in Italia (Silurus glanis, Barbus barbus e Procambarus clarkii) analizzando le loro caratteristiche.
Il pesce siluro (Silurus glanis) è un predatore di notevoli dimensioni proveniente dall’est Europa, rappresentando una minaccia per le specie autoctone per le ingenti quantità di pesce ingerite quotidianamente.
Il barbo europeo (Barbus barbus) è un ciprinide di medie dimensioni, invasivo poiché, ibridandosi con i barbi endemici, sta provocando l’estinzione di questi ultimi.
Il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii) è un crostaceo di medie dimensioni con impatti importanti sia a livello ecologico, vista la sua dieta onnivora, che economico per la sua attività di scavo.
Ogni specie è stata analizzata in una particolare area nazionale: il siluro nel fiume Po, il barbo europeo nel nord Italia (bacino alto Adriatico) e il gambero rosso della Louisiana nel centro-sud Italia (palude di Torre Flavia).
Nel bacino del Po è stata riscontrata una forte diminuzione delle specie autoctone a favore di quelle alloctone a causa sia dell’aumento del siluro, ma anche dell’aumento dell’inquinamento delle acque.
Nell bacino dell’Adriatico settentrionale è stato visto che l’ibridazione tra barbi endemici e barbi alloctoni è modo elevata. Il problema è maggiormente riscontrabile ove ci sono state immissioni di ciprinidi ovvero nelle zone basse del bacino (acque classificate a ciprinidi).
Nella palude di Torre Flavia è stato osservato che il gambero rosso della Louisiana potrebbe avere un impatto sugli ecosistemi fragili come le piccole lagune costiere, poiché queste ultime offrono importanti zone di rifugio per gli uccelli limicoli e per i pesci endemici, tipici di queste aree di transizione.
Successivamente sono stati analizzati anche gli impatti ecologici, economici e sociali più generali di queste specie e delle specie alloctone invasive acquatiche presenti in Italia.
A livello ecologico, in alcune aree della nostra penisola, i danni risultano essere ormai irreversibili visto il continuo incremento delle specie alloctone. Il riscaldamento delle acque, l’inquinamento e l’immissione di esemplari di specie alloctone per la pesca sportiva sono alla base dell’aumento di queste ultime all’interno del nostro paese.
Per quanto concerne la percezione sociale, le persone sono consapevoli della diminuzione delle specie autoctone a favore di quelle alloctone, ma solo in pochi casi esse risultano coinvolte e partecipi degli sforzi fatti dalle istituzioni.
L’impatto economico di queste introduzioni risulta essere molto elevato: basti pensare che in Europa vengono spesi circa 12,5 miliardi di euro l’anno, un costo elevato affrontato per il contenimento delle specie ma anche una spesa indispensabili per salvaguardare la piscicoltura e l’agricoltura italiana.



 

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

Cookie

I cookie di questo sito servono al suo corretto funzionamento e non raccolgono alcuna tua informazione personale. Se navighi su di esso accetti la loro presenza.  Maggiori informazioni