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Ruolo degli indicatori di biodiversità nella Riserva Naturale Biogenetica di Vallombrosa (Appennino settentrionale)



Titolo della tesi


Ruolo degli indicatori di biodiversità nella Riserva Naturale Biogenetica di Vallombrosa (Appennino settentrionale)

 

Candidato


Morandini Vittoria

 

Relatore


Cocozza Claudia

 

Correlatore


Parisi Francesco

 

Anno accademico


2019 - 2020

 

Riassunto


Conservare la biodiversità in popolamenti forestali ha lo scopo di garantire la continua e indispensabile naturalità degli ecosistemi, preservando gli organismi viventi nel tempo e nello spazio. Un ecosistema ricco e complesso è più stabile di fronte ai mutamenti ambientali, e si realizza attraverso le interazioni ecologiche in servizi funzionali all’ecosistema stesso e all’uomo. La valorizzazione di un ecosistema forestale prevede l’individuazione di eventuali indicatori ecologici, tra cui i microhabitat rappresentano i primi indicatori di biodiversità. I microhabitat sono nicchie ecologiche, in cui la fauna forestale trova substrato per il suo sostentamento. La maggior parte dei microhabitat ha origine nella necromassa e perciò è strettamente legata alla presenza degli insetti forestali, principalmente rappresentati dai Coleotteri saproxilici. L’entomofauna saproxilica contribuisce direttamente ai processi di decomposizione, garantendo il riciclo della sostanza organica e il conseguente perpetuarsi dell’ecosistema. L’obiettivo del presente lavoro è stato quello di individuare ed analizzare il ruolo ecologico degli indicatori di biodiversità sulla coleotterofauna saproxilica nella Riserva Naturale Statale Biogenetica di Vallombrosa nel comune di Reggello (FI), localizzata sul versante occidentale del Massiccio del Pratomagno. Le attività di campo si sono protratte da Maggio a Settembre del 2020. Nella Riserva sono stati individuati 47 plot, nei quali sono state istallate 94 trappole, di cui la metà di tipo aereo e la restante di tipo “pitfall-trap”, ossia barattoli immersi nella lettiera forestale riempiti per un terzo di una soluzione attrattiva. Mensilmente si è provveduto alla raccolta e sostituzione delle trappole per un totale di quattro campionamenti. Inoltre, è stato effettuato un censimento dei microhabitat che hanno origine dalla struttura di alberi vivi, morti o deperenti. In totale, nel corso delle attività di campionamento sono stati censiti 2573 microhabitat, evidenziando i rapporti ecologici con le specie di Coleotteri saproxilici, rinvenuti nel corso della stagione. Attraverso l’analisi delle categorie IUCN è emerso che gli esemplari campionati appartengono alle seguenti categorie di minaccia: Critically Endangered (CR); Endangered (EN); Vulnerable (VU); Near Threatened (NT); Least Concern (LC). Dall’indagine sulle categorie trofiche associate alle specie, il gruppo maggiormente rappresentato è costituito dagli Xylophagous e Saproxylophagous seguito dai Mycophagous e Predatori. In conclusione, si evidenzia lo stretto legame ecologico tra la fauna saproxilica e le tipologie di microhabitat offerte dal legno del bosco. A tal proposito la gestione forestale dovrà tenere conto della perdita di biodiversità conseguente alla modificazione strutturale della foresta e dell’influenza che la copertura arborea ha nei confronti della diversità saproxilica. Infine, si forniscono regole generali di gestione che possono agevolare la presenza dell’entomofauna saproxilica in ambienti forestali: (a) mantenere la connettività ecologica; (b) preservare l’integrità dei sistemi acquatici associati, supportando i processi idrogeologici e geomorfologici; (c) promuovere la complessità della distribuzione degli alberi per specie e taglia; (d) incrementare l’eterogeneità del paesaggio e la creazione di “isole di senescenza”; (e) sfruttare il regime di naturale disordine per guidare la gestione delle foreste; (f) preservare le rimanenti aree di foreste naturali, favorendo la loro eterogeneità e assicurando la manutenzione di un abbondante materiale legnoso sul suolo della foresta; (g) assicurare la presenza degli alberi più grandi e, possibilmente in modo artificiale, accelerare il processo naturale di costituzione di siti di riproduzione favorevoli per gli organismi saproxilici.

 

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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