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Densità del cinghiale in aree protette con diverse tipologie ambientali



Titolo della tesi


Densità del cinghiale in aree protette con diverse tipologie ambientali

 

 Candidato


Favilli Dario

 

 Relatore


Sargentini Clara

 

 Correlatori


Lazzeri Lorenzo

Ferretti Francesco

 

 Anno accademico


2019 - 2020

 

Riassunto


La stima della densità di cinghiale Sus scrofa è una delle attività più complesse nell’ambito dei monitoraggi faunistici, a causa delle caratteristiche dell’habitat in cui questa specie solitamente vive, nonché delle sue abitudini gregarie e tendenzialmente elusive. È pertanto importante individuare metodi in grado di ottenere stime affidabili, e che siano anche ripetibili nel tempo. In questo lavoro di tesi ho utilizzato il conteggio di escrementi in aree campione per stimare la densità di cinghiale in 5 aree protette della Regione Toscana e confrontarla con indici relativi di abbondanza ricavati dalla stima dell’intensità di grufolamento in aree campione. Ho inoltre utilizzato indici relativi di abbondanza basati sul conteggio di segni di presenza lungo transetti in 3 ulteriori aree protette di minore estensione e caratterizzate dalla presenza di aree umide di valore conservazionistico per l’avifauna. I risultati hanno mostrato densità elevate in 2 aree (RN Monte Penna e RN Foresta di Berignone: c. 17-22 individui/100ha), intermedie in due altre aree (RN Foresta di Monterufoli-Caselli e RN Sasso di Simone: c. 10-13 individui/100 ha) e più basse nella RN Alpe della Luna (c. 6-7 individui/100 ha). È stata rilevata una debole concordanza con indici basati sul grufolamento, sebbene ulteriori dati su base pluriennale siano necessari per confermare questi risultati. Nelle aree umide (RN Lago di Montepulciano, RN Laguna di Orbetello di Ponente, RN Lago di Santa Luce) sono stati rilevati indici relativi di abbondanza continui nel periodo di nidificazione dell’avifauna, indicando un significativo livello di minaccia costituito dalla presenza di questo ungulato e dal relativo rischio di predazione a carico di uova di specie nidificanti a terra. Questi risultati saranno utili per il futuro monitoraggio del cinghiale in relazione agli interventi programmati per mitigarne l’impatto su habitat/specie di interesse conservazionistico e sull’agricoltura.

 



 

 

ULTIMO AGGIORNAMENTO

31.08.2023

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