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La bovinicoltura da latte in Italia

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Titolo della tesi

La bovinicoltura da latte in Italia.

Candidato

Biffoli Lorenzo

Relatore

Pugliese Carolina

Correlatore

 

Anno accademico

2022 - 2023

Riassunto

La domesticazione dell’Uro europeo “Bos primigenius indicus” è avvenuta circa 9000 anni fa e ciò ha portato all’ottenimento di diverse sottospecie domestiche utili all’uomo. In passato gli animali venivano utilizzati perlopiù come lavoratori o produttori di carne e latte, attraverso selezioni artificiali allo scopo di esaltare le singole qualità o attitudini dei bovini. Nella fattispecie possiamo suddividere gli animali in classi di produttori di latte, carne o duplice attitudine (sia carne che latte). Ancora oggi, negli allevamenti di tutto il mondo, vengono svolte ulteriori selezioni al fine di migliorare il valore genetico, e quindi produttivo, delle razze bovine e non. In Italia sono presenti solo 3 razze considerate “principali” visto il numero di capi allevati e la loro produttività, parliamo nella fattispecie della Frisona Italiana, della Bruna Italiana e della Pezzata Rossa Italiana. L’allevamento di questi animali si svolge in zone di ricovero chiamate stalle e, tale modalità di ricovero, prende il nome di stabulazione bovina. Di primaria importanza nella gestione di un allevamento sono: le condizioni ambientali della stalla, la gestione sanitaria degli animali e la loro alimentazione; tutti elementi necessari al fine di raggiungere elevate prestazioni produttive. I sistemi di allevamento si classificano in base al loro impatto sull’ambiente e sul benessere degli animali allevati. Possiamo infatti suddividerli da un punto di vista del rapporto benessere/produttività in intensivi (esercitati in un ambiente circoscritto con lo scopo di ottenere la massima quantità di prodotto con il minimo costo e il minimo spazio) ed estensivi (che prevedono delle condizioni di vita simili a quelle naturali ovvero senza l’imposizione di un confinamento in spazi ristretti). La finalità dell’allevamento è la produzione di latte e, perché questo avvenga, è necessario che la femmina raggiunga la pubertà, venga fecondata e partorisca. Nel contesto di una zootecnia basata sulla redditività delle imprese l’ingravidamento deve potersi ripete più volte in intervalli di tempo il più possibile ristretti in modo tale da massimizzare la produttività. Attraverso la mungitura, inoltre, si cerca di mantenere continua la produzione di latte, protraendo la lattazione fino al periodo di asciutta o di riposo della mammella. Il latte, una volta munto, viene infine trattato per il controllo della sua carica batterica e imbottigliato per il consumo diretto o lavorato con lo scopo di produrre derivati. I latticini attualmente più diffusi in commercio sono lo yogurt, il burro, il formaggio e la ricotta.

ULTIMO AGGIORNAMENTO

28.11.2023

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